Pillole di font: I graziati moderni

I font “graziati moderni“, sono una categoria di caratteri serif che si distinguono per le loro linee pulite ed eleganti. Questi presentano un contrasto tra aste molto spesse e tratti curvi molto sottili, con grazie terminali sottili e perpendicolari alle aste della lettera.

Questi caratteri, dall’aspetto moderno ma sofisticato, sono stati chiamati bodoniani da Aldo Novarese che prese il nome dal font Bodoni, il carattere disegnato dall’omonimo incisore. Allo stesso modo, tali caratteri vengono classificati “Didotes” da Maximilien Vox, nella sua classificazione. In questo caso il nome fa riferimento, al rispettivo font dell’incisore Didot.

In effetti, tutti i font graziati moderni possono essere riconducibili al lavoro di questi due tipografi (Bodoni e Didot) riconosciuti come i padri della tipografia moderna e che hanno contribuito a fornire un approccio scientifico e razionale al mondo della stampa.

Origini del Didot

Firmin Didot (1764 -1836) fu uno incisore, stampatore e fonditore di caratteri tipografici. Nato a Parigi la famiglia di Didot era una dinastia di tipografi ed editori che si è fatta conoscere per le edizioni illustrate dei classici francesi e per la pubblicazione di edizioni economiche di alcuni testi scientifici.

Nel corso dei suoi studi, approfondì intensamente l’analisi, l’anatomia e la misurazione dei caratteri contribuendo in modo significativo a quella che oggi chiamiamo Tipometria al punto tale che, ancora oggi, utilizziamo il punto didot come unità di misura per stabilire la dimensione delle lettere.

Font Didot e sistema di misura a punti tipografici

Egli riuscì a mettere a punto anche un nuovo processo di stampa alternativo a quella a caratteri mobili, più preciso ed economico lo “stereòtipo”, rivoluzionando il mercato del libro attraverso le versioni stereotipate di classici francesi, inglesi e italiani.

Per la creazione del suo primo carattere nel 1784, Didot si ispirò al Baskerville (definito per questo da Novarese come font transizionale), ma ne accentuò il contrasto tra i tratti spessi e sottili, realizzando così quello che viene considerato da molti come il primo carattere tipografico moderno.

Trent’anni dopo Giambattista Bodoni iniziò il suo lavoro sul suo omonimo font. Confrontando oggi il Baskerville, il Didot e il Bodoni, uno accanto all’altro, si può notare una vera transizione stilistica verso la tipografia moderna.

Origini del Bodoni

Le origini dei font bodoniani risalgono al periodo neoclassico, un’epoca caratterizzata da un ritorno dei canoni classici in campo architettonico, culturale e artistico. Giambattista Bodoni, nel XVIII secolo ha ridefinito il graziato moderno, attraverso un lavoro che si distaccava definitivamente dalle forme più ornamentali del barocco.

Bodoni nasce nel 1740 a Cuneo da una famiglia di tipografi e dopo gli anni di formazione tra Saluzzo e Roma si trasferisce a Parma dove diventa direttore della Tipografia Reale. Grazie al suo virtuoso lavoro il tipografo piemontese rende Parma la capitale mondiale della stampa di fine ‘700.

Nel 1788, infatti, pubblica il suo celebre “Manuale Tipografico“, una testimonianza del suo lavoro nel perfezionare l’arte della tipografia che contiene quello che potremo definire un manifesto su principi sul quale si basa la tipografia moderna. Secondo la sua visione:

Tanto più bello sarà un carattere quanto più avrà regolarità, nettezza, buon gusto e grazia.

L’ispirazione per questi caratteri deriva, anche in questo caso, dai lavori di John Baskerville e da quelli dei tipografi francesi come Pierre Simon Fournier e come accennavamo prima, fu probabilmente influenzato dal lavoro di Didot.

Font transizionale Baskerville

Uso Moderno dei Font bodoniani

Durante gli duecento anni di storia sia il Bodoni che il Didot subiscono diverse interpretazioni da parte delle principali fonderie. Il Bodoni, in particolare, viene distribuito anche oggi attraverso le reinterpretazioni come quelle della della Bauer (1926), della più recente International Type Corporation (1994) o della storica American Type Founders (1907).

Tratto da Museo Bodoniano.

Oggi, i bodoniani e più in generale i font graziati moderni continuano a essere ampiamente utilizzati in vari contesti, dal branding (Come quello di Zara) alla stampa di libri di prestigio o riviste di moda, testate di prestigio (come Vogue) fino alla pubblicità. Il design pulito e raffinato di questi font, infatti, li rende ideali per trasmettere un senso di eleganza e professionalità.

Altri esempi dei più diffusi font graziati moderni

Oltre al classico Bodoni e Didot, ci sono numerosi altri font graziati moderni che sono diventati popolari nel corso degli anni. Tra questi possiamo trovare:

  • Walbaum: un font che condivide molte caratteristiche del Bodoni, ma con un aspetto leggermente più arrotondato.
  • Bauer Bodoni: versione del 1926 del Bodoni originale, che rimane ancora oggi uno dei Bodoni più diffusi.
  • Filosofia: il font progettato da Zuzana Licko per la sua fonderia digitale Californiana.
  • Eugenio: graziato moderno di impronta bodoniana del 2017 realizzato appositamente per la Repubblica.

Caratteristiche distintive

I font bodoniani o graziati moderni si distinguono per alcune caratteristiche chiave:

  • Contrasto tra spessori: Uno dei tratti più evidenti è il forte contrasto tra i tratti spessi e sottili delle lettere.
  • Grazie geometriche: Le grazie sono generalmente lineari e geometriche, conferendo al carattere un aspetto strutturato e formale.
  • Ascendenti e discendenti pronunciati: Le lettere con ascendenti e discendenti, come la ‘b’ o la ‘p’, sono notevolmente alte e basse, rispettivamente.
  • Verticalità: I font bodoniani tendono ad avere una forte verticalità, con pochi elementi inclinati.
  • Curve eleganti: Le curve delle lettere sono fluide e armoniose, contribuendo all’aspetto raffinato del carattere.
Caratteristiche Bodoni

In conclusione, i font graziati moderni rappresentano un punto di riferimento nella tipografia, unendo tradizione e modernità. La loro eleganza senza tempo li rende una scelta ideale per qualsiasi progetto moderno che richieda un tocco di classe e raffinatezza.

Autore dell'articolo: Roberto Maiolino

Formazione professionale da graphic designer, lavoro nel settore nel marketing tradizionale e digitale. Una figura unica per la grafica, la comunicazione e l’advertising. Da anni lavoro per le aziende sul territorio nazionale e per le agenzie di comunicazione del Trentino-Alto Adige. www.robertomaiolino.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *