
Le stampe ad incisione sono tra i metodi di stampa più antichi. Tra questi metodi le tecniche più famose ed utilizzate sono, senza dubbio, la Xilografia (forse la più antica) e la Calcografia; In questo articolo, della serie “Tecniche di stampa”, parleremo proprio della stampa calcografica, ripercorrendone storia e approfondendo il principio di funzionamento.
Ci concentreremo sulla versione più storica, ovvero la calcografia ad incisione, che in realtà è alla base dei metodi di stampa più moderni, come ad esempio la rotocalcografia che abbiamo approfondito in questo articolo.
Indice rapido
Perché la stampa calcografica
La calcografia è una antica tecnica di incisione italiana di stampa non tipografica. Tale tecnica si è sviluppata quasi parallelamente alla stampa tipografia caratteri mobili e le due tecniche vennero utilizzate spesso insieme per realizzare libri ed edizioni illustrate.
Quando si parla di illustrazioni e immagini d’artista, le calcografie sono più precise rispetto alle la xilografie e di qualità superiore rispetto a le stampe planografiche (come la litografia) e quelle digitali (come la inkjet o la laser). Questo è il principale vantaggio che ne fa uno strumento perfetto anche per artisti e artigiani.
Vantaggi
Come accennato, il principale vantaggio è dato dal livello di qualità e longevità offerta dalla stampa calcografica per la riproduzione di determinate immagini. Per questo la calcografia tradizionale, ad incisione, rimane oggi una delle tecniche preferite in ambito artistico.
Questo tipo di stampa prevede l’incisione di matrici soggetti ad usura, quindi le copie prodotte con questa tecnica di stampa sono considerate delle vere e proprie opere uniche. Ogni copia, infatti, può risultare diversa dall’altra ed ogni opera può essere riprodotta in un numero limitato di copie, aumentandone il valore.
I vantaggi rispetto alla xilografia, risiedono nella possibilità della calcografia di essere realizzata attraverso diverse varianti, tecniche e sfruttando diversi materiali. In base al materiale utilizzato, l’incisione può essere fatta a mano oppure ottenuta tramite mezzi chimici corrosivi che operano sul disegno preventivamente eseguito su lastra.
Svantaggi
Uno dei principali svantaggi è il costo iniziale elevato delle matrici di rame, zinco o materiali plastici, utilizzati nel processo di stampa. Oltre al costo del materiale in se, matrici devono essere incise con l’immagine da stampare, il che può essere un processo dispendioso in termini di tempo e denaro. Inoltre, tali costi possono diventare importanti se si considera che una stampa a colori richiede una matrice separata per ogni colore utilizzato nella stampa.
Oltre al costo c’è da considerare il tempo. La calcografia è una tecnica di stampa artigianale, che richiede tempi lunghi per la realizzazione delle matrici e ritmi di stampa molto limitati rispetto alle stampe moderne ma anche rispetto alla serigrafia.
Inoltre, come detto, tali matrici possono riprodurre un numero limitato di stampe, perché i solchi presenti in esse tendono ad appianarsi stampa dopo stampa, modificando la qualità dell’immagine tra una copia e l’altra fino a diventare inutilizzabili.
Applicazioni
Le applicazioni sono limitate alla stampa di un certo tipo di immagini (in genere illustrazioni) sia in bianco e nero che a colori. Illustratori, artisti e artigiani di vario genere la utilizzano per riprodurre i loro artefatti mantenendo il controllo delle copie in commercio e donando loro riconoscibilità, esclusività e senza dubbio un certo fascino. Questa tecnica non si presta bene per tutte le stampe che prevedono tirature alte e costi ridotti.
Storia della calcografia
Ripercorriamo adesso i momenti principali della storia dell’incisione calcografica, cominciando dalle origini.
Il nome calcografia deriva dai termini greci: “chalkos” rame e “grapheim” incidere/scrivere, cioè l’arte di incidere sopra una lastra di rame. L’origine dell’incisione calcografica però è da collocorare agli inizi del rinascimento. Maso Finiguerra (Firenze,1426 –1464) è considerato il primo ad aver fatto uso di una nuova tecnica di stampa, che era sostanzialmente l’inverso di quella xilografica.
Maso Finiguerra era un orafo fiorentino che lavorò con Lorenzo Ghiberti alla realizzazione della seconda porta del Battistero di Firenze e che, almeno secondo Giorgio Vasari, fu l’inventore dell’incisione con bulino su metallo che è all’origine della stampa calcografica (1450 circa).

Nei decenni successivi, la rapida diffusione della calcografia comporta il progressivo abbandono della xilografia. I tipografi editori, sempre più numerosi grazie anche allo sviluppo della stampa a caratteri mobili, affidano agli incisori la decorazione delle loro pubblicazioni. Un momento emblematico avviene tra il XVII e il XVIII secolo, quando gli editori olandesi pubblicano libri ricchi di incisioni dei maggiori artisti dell’epoca, contribuendo al formarsi di una “grande scuola d’incisione olandese” che consentì ai Paesi Bassi di affermarsi nell’incisione ed in particolari settori come quello dell’incisione delle carte geografiche.
Ma a diffondersi fu anche l’incisione d’artista, grazie ai grandi personaggi che fecero uso della calcografia dal rinascimento fino all’età moderna. Tra questi sono particolarmente significativi i contributi di Albrecht Dùrer, Andrea Mantegna, Pieter Paul Rubens e Giovanni Battista Piranesi, che hanno fatto uso di questa tecnica per rendere riproducibili le loro opere. Altri artisti, come ad esempio il celebre Canaletto, affidano invece la riproduzione delle loro opere a incisori specializzati.
La calcografia d’artista ha superato la prova del tempo e arriva fino ai giorni nostri, affermandosi come una delle tecniche preferite da illustratori ed artisti, nello corso dei secoli si sono sviluppate tecniche di incisione diverse, ognuna con una propria caratteristica.
Tipologie di stampa calcografica
Anche se il modo in cui l’immagine viene trasferita alla superfice di stampa e pressoché identico, possiamo identificare diversi tipi di stampa calcografica in base a come viene incisa la matrice. Possiamo dividere tali tecniche in due tipologie, incisione diretta ed incisione indiretta:

- Tecniche di incisione diretta – incisioni fatte a mano
- Bulino – Una delle più antiche tecniche, sviluppata dagli orafi rinascimentali, Il bulino viene spinto sulla lastra così da sollevare dei “trucioli” di metallo, detti barbe, che vengono poi asportati dall’incisore con un raschietto. Il segno del bulino è facilmente riconoscibile, sia per la particolare nitidezza in resa di stampa, sia perché la diversa pressione esercitata dallo strumento permette di ottenere solchi di profondità diversa, spesso anche di una sottigliezza non raggiungibile con l’acquaforte.
- Puntasecca – La matrice viene incisa utilizzando una punta metallica dura e affilata. Questa punta, graffiando il metallo, crea un solco dai cui bordi si sollevano filamenti metallici chiamati barbe. Questi filamenti trattengono ulteriormente l’inchiostro, conferendo alla stampa un segno vellutato caratteristico. Uno degli aspetti più distintivi della puntasecca è proprio la natura inconfondibile del suo segno, dovuta sia alla presenza delle barbe e all’alone nerastro e soffuso delle prime tirature, sia all’andamento del tratto, spesso irregolare in grandezza e direzione.
- Tecniche di incisione indiretta – incisioni fatte tramite sostanze chimiche corrosive
- Acquaforte
- Acquatinta
- Fotoincisione
Processo di stampa
Il principio di funzionamento di tutte queste tecniche è quello di incidere una lastra che sarà la matrice da inchiostrare e successivamente, tramite una pressa, utilizzare per trasferire l’immagine in un foglio. Vediamo le singole fasi.
Disegno
Il processo inizia con la realizzazione del disegno preparatorio, che dovrà essere realizzato pensando ai tratti che verranno incisi sulla lastra.
Preparazione della lastra
Se si utilizza una lastra metallica essa dovrà essere pulita utilizzando uno specifico solvente e successivamente lucidata, prima di procedere con l’incisione. Nel caso dell’utilizzo di materiali sintetici come il linoleum questo passaggio non è necessario.
Se si utilizzerà una tecnica indiretta, dopo la lucidatura la lastra viene ricoperta da una sostanza specifica differente in base alla tecnica che si utilizza (Acquaforte, acquatinta o fotoincisione). Tale sostanza contribuirà all’incisione stessa. Passiamo quindi alla fase di incisione e vediamo nel dettaglio.
Incisione
Questa fase può essere molto diversa in base a quale tecnica si utilizza. Ogni tecnica ha i propri passaggi specifici, mente le tecniche dirette sono più semplici, quelle indirette sono più articolate:
- Bulino o Puntasecca
- Incisione diretta – Si utilizza un bulino o una punta d’acciaio affilata, per scavare o incidere direttamente il metallo.
- Pulizia: La lastra viene pulita per rimuovere eventuali residui di metallo.
- Acquaforte
- Verniciatura: La lastra viene ricoperta con una vernice resistente agli acidi.
- Incisione: Si disegna sulla vernice con una punta, esponendo il metallo sottostante.
- Morsura: La lastra viene immersa in un acido che corrode le aree esposte, creando i solchi.
- Pulizia: La vernice viene rimossa e la lastra viene pulita.
- Acquatinta
- Resinatura: La lastra viene cosparsa di polvere di resina (o in alcuni casi bitume) e riscaldata per far aderire la resina.
- Incisione: L’incisore copre di vernice col pennello le parti che vuole rimangano bianche.
- Prima Morsura: La lastra viene esposta ad una prima morsura, immersa nell’acido per i grigi più tenui.
- Morsure successive: ricopre di vernice le parti che non desidera più scure e procede a successive morsure, sempre più prolungate per ottenere sulla lastra corrosioni di grado diverso che, nella stampa, daranno diversi toni di chiaro o di scuro, fino al nero assoluto.
- Pulizia: La resina viene rimossa e la lastra viene pulita.
- Fotoincisione
- Preparazione della lastra: La lastra viene ricoperta con un’emulsione fotosensibile.
- Esposizione: Un negativo fotografico viene posizionato sulla lastra e esposto alla luce, indurendo l’emulsione nelle aree esposte.
- Sviluppo: La lastra viene immersa in una soluzione che rimuove l’emulsione non esposta, esponendo il metallo sottostante.
- Morsura: La lastra viene immersa in un acido che corrode le aree esposte, creando i solchi.
- Pulizia: L’emulsione rimanente viene rimossa e la lastra viene pulita.
Inchiostratura
- Applicazione dell’inchiostro: L’inchiostro calcografico viene applicato sulla lastra, con dei pennelli assicurandosi che penetri bene nei solchi incisi.
- Rimozione dell’eccesso: L’inchiostro in eccesso viene rimosso accuratamente dalla superficie della lastra, non incisa, utilizzando garze carta velina e il palmo della mano. Questo step è molto delicato e l’incisore deve assicurarsi di non lasciare residui di inchiostro nella superfice.
Stampa
- Preparazione della carta: La carta viene inumidita per renderla più flessibile e capace di assorbire l’inchiostro.
- Posizionamento: La lastra inchiostrata viene posizionata sul piano del torchio calcografico, con la carta umida sopra di essa.
- Pressione: La lastra e la carta vengono passate attraverso il torchio, che esercita una forte pressione, trasferendo l’inchiostro dai solchi alla carta.
Asciugatura
- Rimozione della carta: La carta viene delicatamente rimossa dalla lastra.
- Asciugatura: Le stampe vengono lasciate asciugare su un piano pulito e asciutto. È importante evitare l’esposizione diretta alla luce solare e all’umidità per prevenire deformazioni.
Stampa a più colori
Con le tecniche di incisione calcografica è possibile realizzare anche stampe a colori. Il processo è il medesimo per ogni colore che si vuole aggiungere. Quindi
- Preparazione delle lastre: Per ogni colore viene preparata una lastra separata.
- Inchiostratura e stampa: Ogni lastra viene inchiostrata con il colore desiderato e stampata in sequenza sulla stessa carta, assicurando un allineamento preciso (registro) per evitare sovrapposizioni indesiderate.
- Asciugatura tra i passaggi: Ogni colore deve asciugare completamente prima di applicare il successivo.