Nell’era digitale, l’intelligenza artificiale (AI) ha rivoluzionato molti aspetti del design, inclusa la creazione di marchi. Sono strumenti innovativi che posso essere d’aiuto ad aziende e in certi casi anche ai designer. Tuttavia, nonostante i progressi tecnologici, ci sono validi argomenti per cui affidarsi completamente all’AI per questa attività potrebbe non essere sempre la scelta migliore.
Si tratta di strumenti potentissimi che se utilizzati nel giusto contesto e con consapevolezza possono essere utili. Possono servire da fonte di ispirazione, possono semplificare la fase di creazione del marchio oppure velocizzare le proprie ricerche.
Indice rapido
Come funziona l’intelligenza generativa delle AI
L’intelligenza artificiale (AI) sfrutta diverse tecnologie per generare immagini. Non si tratta di una vera intelligenza, non è infatti in grado di comprendere quello che fa e interpretare il mondo grazie a tutta una serie di emozioni che caratterizzano un essere senziente, almeno non ancora.
Forse un giorno avremmo macchine in grado di provare emozioni ma fino ad allora si tratta semplicemente di una serie di algoritmi che non fanno altro che effettuare calcoli matematici e restituire un output. Sicuramente le tecnologie di machine learning hanno dato una spinta significativa alle AI, che sono quindi in grado di apprendere in base alle esperienza e “studiare” le informazioni per imparare. Tutti i modelli di intelligenza generativa sfruttano alcune tecnologie tra cui:
- Apprendimento Automatico: L’AI utilizza algoritmi di apprendimento automatico addestrati su grandi quantità di dati provenienti dati esistenti. Questi algoritmi possono ad esempio analizzare i dati delle immagini per creare marchi basati su modelli di dati. Banalizzo per far comprendere il concetto: se tutti i marchi associati ad auto fossero tondi, l’AI risponderebbe ad una richiesta di un logo per auto con un marchio tondo;
- Elaborazione delle Immagini: Gli Algoritmi di elaborazione delle immagini permettono all’AI di riconoscere e applicare elementi visivi chiave durante la creazione di immagini, identificando i segni e il rapporto che li lega in base a come essi vengono generalmente utilizzati nelle immagini che ha “studiato”.
Quali sono i tool che creano un logo con l’intelligenza artificiale
Come anticipato, lo scopo di questo articolo non è convincervi di non utilizzare l’intelligenza artificiale per creare i vostri marchi ma quello di fare una riflessione sul senso di questa scelta e acquisire al tempo stesso consapevolezza. Per questo, prima delle mie considerazioni, voglio parlarvi degli strumenti (siti e app) che ho provato e vi invito a provare.
Gli strumenti online più popolari, che utilizzano l’AI per la creazione di loghi, sono: Looka, Brandmark.io e recentemente anche il famosissimo Canva. Inoltre, ci sono piattaforme come Fotor, che combinano strumenti di creazione di loghi preesistenti con funzionalità AI, permettendo agli utenti di inserire descrizioni testuali per generare diverse varianti di loghi. Un altro esempio è Logo AI, che permette di filtrare i risultati per tipologia di marchi e stile. Questi strumenti offrono vantaggi come economicità, velocità e opzioni di personalizzazione, rendendoli accessibili anche per le piccole imprese.
Il problema è che le due cose più difficili nella progettazione di un marchio sono: Creare un marchio originale e facilmente riconoscibile dal pubblico ma soprattutto capire quanto esso riesca a rappresentare il brand e trasferire al pubblico i suoi valori. Quest’ultimo concetto è fondamentale, perché la marca serve a racchiudere i valori di una azienda e entrare in relazione con le persone ma il marchio è lo strumento che permette alla marca di prendere forma e di effettuare questa connessione con i consumatori.
Se il marchio non funziona?
Queste tecnologie AI consentono una creazione rapida e personalizzata di loghi, ma è importante ricordare che la visione e l’intuizione umana rimangono componenti cruciali nel processo di design per garantire che il logo rappresenti al meglio l’identità e i valori di un’azienda. Il rischio è quello di creare un marchio bello ma che non funziona.
Come spiegato nell’articolo “Guida a come deve essere un Marchio“, un marchio efficace deve essere immediatamente riconoscibile e unico, identitario e riproducibile in diverse occasioni e versioni rimanendo comunque leggibile. La progettazione di un marchio è tra le attività più impegnative che un designer si può ritrovare a fare, la maggior parte delle volte non si riesce a capire se il marchio che è stato progettato sarà efficace o meno.
Inoltre, proprio per la natura del funzionamento dell’intelligenza generativa, essa è portata a creare qualcosa che assomigli a qualcos’altro, proprio perché l’unica cosa che sa fare veramente bene è interpretare i dati sviluppare modelli e generare immagini che rispettino tali modelli. L’obbiettivo di un designer invece è l’esatto opposto: fare un marchio che sia originale e che non somigli a nient’altro.
Il problema è che questi strumenti sono alla portata di tutti, quindi un qualsiasi imprenditore, impiegato, meccanico, elettricista può usarli per fare un marchio per se o la sua azienda. Peggio, un qualsiasi furbetto si può improvvisare progettista grafico e ingannare i propri clienti. Quindi la domanda delle domande è:
Se è complicato persino per graphic design esperti capire quanto un marchio sia efficace o meno, come potrà esserlo per l’imprenditore o un cliente che vede i risultati di un’AI?
Il rischio è che in assenza di un designer che guida e consiglia, la scelta ricada sempre sul logo più bello, ritrovandosi con un marchio bello ma inutile. Comprereste mai una lavatrice solo perché e bella senza preoccuparvi se funziona? Acquistereste mai un bellissimo smartphone ma che non si connette ad internet e non può fare foto ne telefonate?
Vale lo stesso per un marchio, Apple non sarebbe l’azienda che è diventata se non avesse avuto l’identità visiva e il marchio che ha, anche con gli stessi prodotti. Il marchio ha fatto la differenza tra una buona azienda di informatica e un’icona mondiale. Nel nostro piccolo, un marchio efficace e riconoscibile può fare la differenza tra il successo di un’attività e il fallimento.
Conclusione
In conclusione, le AI possono essere uno strumento utile nel processo di design, la creazione di un logo richiede un tocco umano che va oltre l’algoritmo. La capacità di un designer di interpretare la missione di un’azienda, di comprendere il suo pubblico e di progettare con un occhio critico verso l’applicabilità e la riproducibilità rende il processo creativo non solo più personale ma anche più efficace nel lungo termine.