Nell’articolo “Design: Semplicità e astrazione” abbiamo citato due grandi progettisti contemporanei per analizzare due concetti essenziali del design. Questi concetti sono stati resi alla portata di tutti grazie al grande lavoro di ricerca e studio fatta sin dai secessionisti artistici fino ai modernisti e funzionalisti. Una parte di questa storia viene raccontata nell’articolo “Bauhaus: Dal Modernismo al Funzionalismo”.
In questo articolo, cercherò di analizzare una parte della storia che interessa il minimalismo, analizzandolo come conseguenza estrema del funzionalismo che ha raggiunto la sua fase di massima vitalità negli anni tra i due conflitti mondiali. Quest’ultimo ebbe un contributo quantomeno filosofico dal materialismo storico e dal positivismo, prelevando elementi della cultura figurativa, invece, dal cubismo e soprattutto dal neoplasticismo. Proprio da questo contesto, da quel panorama di valori e canoni estetici che si sviluppa il minimalismo.
Indice rapido
Le origini
A partire dall’opera teorico-didattica di Walter Gropius, dagli studi della Bauhaus ma soprattutto nell’attività progettuali di Mies van der Rohe e Le Corbusier, il funzionalismo e il modernismo si evolvono in un minimalismo che diventa una corrente di importanza internazionale e determinante per gli sviluppi dell’architettura occidentale.
L’influenza investe tutti i settori delle arti visive e non ma soprattutto ha un influenza maggiore nelle arti applicate, in particolar modo la progettazione grafica che dall’architettura ha sempre tratto i principi tecnici e la cultura visiva.
Il minimalismo, nato nel secondo dopoguerra, si è sviluppato come risposta al caos e all’eccesso di forme e ornamentazioni presenti nell’arte e nel design del periodo. Emergendo negli Stati Uniti negli anni ’60, ha trovato radici profonde nell’arte astratta e nel movimento Bauhaus.
Storia del Minimalismo
Il minimalismo ha le sue radici nell’arte e nella filosofia del XX secolo. Nasce come una reazione contro il movimento espressionista astratto, che caratterizzava l’arte precedente, e come una ricerca di semplicità ed essenzialità.
Il minimalismo è un movimento artistico e culturale che promuove la riduzione agli elementi essenziali, eliminando il superfluo. Si è sviluppato come reazione al consumismo e alla saturazione visiva, cercando di concentrarsi sull’essenziale per comunicare un messaggio più chiaro ed efficace.
Nel Design
Nel design, il minimalismo si manifesta attraverso linee pulite, forme geometriche semplici e colori neutri. Gli oggetti minimalisti sono spesso caratterizzati da una funzionalità intrinseca e da una sobria eleganza.
Nella Grafica
In grafica, il minimalismo si traduce in layout puliti, uso parsimonioso del colore e tipografia essenziale. L’obiettivo è comunicare il messaggio in modo chiaro ed efficace, senza distrazioni visive superflue.
Nell’Architettura
Nell’architettura, il minimalismo si riflette in edifici caratterizzati da linee semplici, spazi aperti e materiali naturali. L’attenzione è rivolta alla funzionalità e all’esperienza degli utenti, con un’enfasi sulla luce, lo spazio e la proporzione.
Minimalismo in Italia
In Italia, il minimalismo ha trovato terreno fertile soprattutto nell’arte contemporanea e nell’architettura. Artisti come Lucio Fontana con le sue tagliature e Piero Manzoni con le sue “Linee” hanno contribuito a portare il minimalismo nel panorama artistico italiano. Anche nell’architettura, figure come Carlo Scarpa e Aldo Rossi hanno abbracciato principi minimalisti, con un’attenzione particolare alla semplicità delle forme e alla materialità degli spazi.
Principali Esponenti
Tra i principali esponenti del minimalismo figurano artisti come Donald Judd, Dan Flavin e Carl Andre nell’arte contemporanea, designer come Dieter Rams nel design industriale e architetti come Ludwig Mies van der Rohe e Tadao Ando nell’architettura.
Maggiori Opere
Alcune delle opere più iconiche del minimalismo includono “Untitled” di Donald Judd, le installazioni luminose di Dan Flavin, le creazioni di Dieter Rams per Braun e gli edifici come il Farnsworth House di Mies van der Rohe e la Chiesa del Luce di Tadao Ando.
Il minimalismo continua a influenzare l’arte, il design e l’architettura contemporanei, ispirando una nuova generazione di creatori a abbracciare la semplicità, la chiarezza e l’essenzialità.
1 commento su “Design: Dal funzionalismo al minimalismo”
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