Carta: il materiale da costruzione

Introduzione

In questo articolo, parleremo di carta, delle sue caratteristiche e delle principali tipologie in modo da individuare gli usi più comuni per i vari tipi di artefatti grafici.

Nel design grafico, infatti, la carta equivale al materiale da costruzione per settore edile. Come un architetto deve conoscere le caratteristiche dei vari materiali, allo stesso modo, un progettista grafico deve conoscere le caratteristiche delle varie tipologie di carte e delle diverse lavorazioni che ad esse possono essere applicate.

Inoltre, oggi, con la diffusione di regolamentazioni di sostenibilità diventa sempre più importante conoscere i materiali che si utilizzano nel proprio lavoro. Abbiamo già parlato dei colori ad esempio (leggi questo articolo sui Pantone) anche se non abbiamo approfondito il discorso relativo alle certificazione degli inchiostri. Anche in questo caso teniamo il discorso delle certificazioni da parte per un articolo di approfondimento specifico. Concentriamoci dunque sulla carta.

Cos’è la carta

Tutti sappiamo cos’è la carta ma diventa più difficile spiegarlo. Si può definire carta un qualsiasi materiale che si presenta a fogli più o meno sottili con caratteristiche “igrofobiche”, creato con un processo di feltrazione ed essiccazione di materie prime di origine vegetale (come la cellulosa).

L’igrofobicità, cioè la capacita di assorbire le molecole di acqua, è la proprietà che rende questo materiale l’ideale per la stampa ad inchiostro. La fogliazione, invece, lo rende un materiale perfetto per la produzione di prodotti editoriali e supporti grafici di diverso tipo.

La carta, inoltre, può essere arricchita con diverse sostanze, materie prime e attraverso particolari processi che ne modificano le proprietà e le caratteristiche. Possiamo disporre quindi di diverse carte, da scegliere in base alle nostre necessità, da quella assorbente a quella per le banconote. In questo articolo chi occuperemo esclusivamente della carta da stampa.

Proprietà della carta

In grafica e in tipografia la carta da stampa viene classificata sulla base di alcune proprietà che influiscono in maniera incisiva sulle caratteristiche della carta. Queste proprietà definiscono i diversi tipi di carta da stampa che possiamo avere a disposizione e utilizzare nel nostro artefatto. Vediamo, quindi, quali possono essere le proprietà fondamentali della carta per poi approfondirle una per una:

  • La pasta
  • La finitura
  • La grammatura
  • Lo spessore
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La pasta

Come detto, oltre alla cellulosa la carta è composta da atri materiali e in base a questi materiali e al tipo di lavorazione che si impiega per ottenere la pasta, si ottengono i principali tipi di carta.

La carta a pasta meccanica è ricavata a freddo e composta da legno che viene ricavato dallo sfibramento di tronchetti di legno. La produzione ha una resta di circa il 95% che la rende molto economica ma anche facile da stampare. Si tratta di una carta ideale per la stampa dei quotidiani, ha però il difetto di ingiallirsi molto facilmente.

La carta a pasta termomeccanica è spesso utilizzata per rotocalchi, riviste e produzione di cartoni e cartoncini. Viene ottenuta attraverso una pasta di legno lavorata ad una temperatura inferiore ai 100°C che ne ammorbidisce parzialmente la lignina.

Nella carta a pasta chimica i pezzi di legno vengono lavorati attraverso delle sostanze chimiche e a temperature tra i 150°C e i 180°C. Questo procedimento scioglie completamente la lignina restituendo una carta di alta qualità. Utilizzata in per gli utilizzi più disparati ma soprattutto per libri e prodotti editoriali.

Ci sono poi le carte pregiate, realizzate attraverso l’utilizzo di altre fibre vegetali come la canapa, il lino o il cotone. Utilizzata per artefatti di prestigio, attestati o cartine.

Le Carte speciali, invece, sono carte realizzate tramite l’utilizzo di altri componenti (anche sintetici), ne esistono di vari tipi e sono tutte quelle non classificabili nei precedenti cluster.

Infine, ci sono le sempre più diffuse carte di cartaccia. Queste sono comunemente dette carte riciclate e sono composte interamente o parzialmente da un impasto ricavato dalla carta raccolta tramite la differenziata.

La Finitura

Alla normale composizione può essere aggiunta una sottilissima patina che (in base alla composizione minerale di quest’ultima) può donare diverse caratteristiche alla carta e proteggere la stessa dall’usura e dalle macchie. Questa lavorazione si chiama appunto patinatura e può essere fatta su uno o entrambi i lati del foglio. La patinatura può essere inoltre realizzata con diverse finiture.

La carta può essere quindi:

  • Usomano, cioè naturale o non patinata.
  • patinata lucida, patinatura ottenuta attraverso una pressatura meccanica. Dona alla carta un effetto riflettente e stampe brillanti. La finitura lucida è ideale per la stampa di immagini di alta qualità con colori vivaci. Tuttavia, queste caratteristiche hanno un rovescio della medaglia, un eccessiva lucidità può rendere la lettura difficile in determinare condizioni di luce (come si può notare dall’immagine)
  • patinata opaca, una carta patinata ottenuta senza alcun trattamento meccanico. Una finitura morbida che non riflette la luce e minimizza i riflessi. La finitura opaca si ottiene attraverso l’applicazione di una vernice opaca sulla superficie.
  • satinata, leggermente più lucente dell’opaca, è una carta patinata con un lato lasciato ruvido e l’altro reso liscio e lucido tramite un processo di asciugatura.
  • goffrata, ha una superficie “rumorosa”, presenta cioè rilievi al tatto e alla vista. Una finitura quindi irregolare e rugosa. Ideale per la stampa di elementi di design. Conferisce ai prodotti stampati un aspetto artigianale
  • Soft Touch, utilizzata per artefatti di lusso, ha una superficie morbida al tatto e vellutata, ottenuta attraverso l’uso di resine acriliche o altri additivi che vengono applicati sulla superficie

La stampa su carta patinata è generalmente migliore rispetto a quella su carta usomano, (quella non patinata detta anche naturale) ma ha un peso maggiore.

La grammatura

La grammatura identifica il peso della carta. Questa proprietà, indicata sempre con grammo per metro-quadro (g/m2), è il peso che avrebbe quella carta se fosse grande un metro-quadro. Sbagliare la grammatura della carta su cui stampare il tuo progetto grafico incidere negativamente sul risultato finale: ad esempio, se scegli una grammatura troppo bassa le pagine saranno troppo trasparenti, una grammatura alta invece può appesantire troppo un prodotto editoriale o rendere difficili certe piegature o addirittura alcuni tipi di rilegatura.

Non esistono regole precise per l’utilizzo di una grammatura ma alcune grammature sono consigliate per un certo tipo di utilizzo rispetto ad un altro, quindi avere delle linee guida ci può aiutare a fare le delle scelte corrette:

Credits: https://it.freepik.com/foto-gratuito/concetto-di-cancelleria_2008498

Carta tra 60 e 90 g/m2
Fino a i 90 g/m2, generalmente uso mano, si parla di carta molto leggera e generalmente anche sottile, ideale per stampare quantità elevate di testo, con un costo generalmente adatto ai prodotti editoriali più comuni. Non si presta bene a stampe di immagini a colori o a fotografie perché troppo leggere a anche poco spessa.

Carta da 130 g/m2
La carta da 130 g/mè più adatta a sostenere maggiori quantità di inchiostro. Quella del tipo patinata può essere impiegata per la stampa di riviste, brochure, poster e pieghevoli (in questo articolo parlo di questi supporti grafici), ottima per stampe di immagini e foto oltre che al testo. È abbastanza resistente all’invecchiamento e può avere una finitura opaca o lucida.

Carta/cartoncino da 170 g/m2
È la grammatura di una carta pesante o cartoncino leggero. Garantisce una buona consistenza e una resa cromatica eccellente. Viene utilizzata spesso per la stampa di cataloghi, attestati, piccoli manifesti o locandine. Può essere patinata o no con una finitura lucida, satinata od opaca.

Cartoncino da 350 g/m2
Qui parliamo già di un cartoncino semirigido utilizzabile ad esempio per la stampa di biglietti da visita, ma anche per copertine di alcuni prodotti editoriali, cartelline porta documenti oppure cartoline e inviti. Il suo spessore elevato lo rende utile per artefatti grafici da conservare e può essere accoppiato o subire nobilitazioni e lavorazioni particolari. Da solo o in accoppiata ad altre carte.

Cartone 380 g/m2
A questo livello di grammatura in poi si può parlare più propriamente di cartone. L’ottima resistenza agli urti e alle deformazioni lo rende un materiale perfetto per il packaging di prodotti e supporti di cartotecnica (come espositori vari ed autoportanti). Utilizzato spesso anche per copertine di libri e le cartelline porta documenti semi-rigide. Da solo o in accoppiata ad altre carte.

Lo spessore

Lo spessore della carta non dipende solo dalla grammatura. Si ottiene sommando la grammatura alle caratteristiche (composizione e finitura) della carta. Per intenderci, a parità di grammatura una carta usomano è più spessa di una carta patinata. Lo spessore della carta determina la rigidità e consistenza del foglio e viene solitamente misurato con un micrometro o spessimetro digitale.

Caratteristiche della carta da stampa

Oltre alle principali proprietà la carta viete classificata anche in base ad alcune caratteristiche. Vediamo quali sono le principali:

Mano e spessore

La mano (o volume) si ottiene attraverso il rapporto tra spessore del foglio e la sua grammatura (spessore/grammatura). Conoscendo la mano si può ottenere lo spessore di un certo numero di foglio. Qui entra in gioco la matematica moltiplicando la mano per la grammatura per il numero di fogli e dividendo per 1000 (utile per progettare correttamente ad esempio l’ampiezza della costa di un libro). Quindi la formula da tatuarsi è: spessore = (mano x grammatura x n. fogli) /1000

Lucidezza

La lucidezza è il grado di lucido di una carta che può essere ottenuto attraverso la patinatura. Generalmente si definisce carta gloss, quella con un grado di lucido tra 50 e 80, silk o satinata tra 20 e 40 e opaca o matte tra 10 e 20.

Brillanza

La brillanza o più correttamente detta ISO Brightness o grado di bianco ci indica il fattore di riflessione della luce nella regione dello spettro cromatico blu. Le carte con un grado di bianco alto riflettono molto la luce nella regione spettrale del blu, che è il campo di azione degli sbiancanti ottici.

Conclusione

Combinando varie proprietà della carta si posso ottenere infinite varietà di carta con caratteristiche diversa. Valutare la carta che si vuole utilizzare nel proprio progetto grafico è uno studio preliminare spesso fondamentale perché come evrete visto certe proprietà e caratteristiche possono incidere positivamente o negativamente sul prodotto finale.

Con la carta possono essere ricavati fogli di diverso formato e quello del formato è altro un tema importante che concorre al risultato finale di un progetto grafico insieme a quello del tipo di carta. Per questo vi suggerisco di consultare questo articolo che parla di formati e principali utilizzi.

Grazie della lettura.

Autore dell'articolo: Roberto Maiolino

Formazione professionale da graphic designer, lavoro nel settore nel marketing tradizionale e digitale. Una figura unica per la grafica, la comunicazione e l’advertising. Da anni lavoro per le aziende sul territorio nazionale e per le agenzie di comunicazione del Trentino-Alto Adige. www.robertomaiolino.it

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