Indice rapido
Introduzione
Dopo 23 anni, ad Abu Dhabi, viene ufficializzata la nuova identità visiva della Formula1. Il team guidato da Richard Turley, ha sviluppato un nuovo marchio e una suite di caratteri tipografici che segnano una svolta importante nella storia degli sport automobilistici. L’obbiettivo è quello di proiettare la Formula 1 verso il futuro dello sport, con l’intenzione di avvicinare quanto più pubblico (nuovo) possibile al mondo delle monoposto. Una vera operazione di marketing oltre che di design. Turley dichiara, che per la realizzazione del concept ha preso spunto dai lavori del designer italiano Franco Grignani.
Il cambiamento
Il precedente marchio, risalente al 1994, prevedeva una “F” nera e il numero “1” in bianco, seguito da un elemento grafico in rosso, simbolo di movimento, orientato da destra verso sinistra (Ovviamente su sfondo scuro la versione cromatica vede una colorazione F1 opposta). Per il nuovo marchio sono stati presi in esame tre soluzioni diverse dal quale poi è emerso l’artefatto finale. Il marchio è già stato ufficializzato in occasione del gran premio di Abu Dhabi e le pagine social sono state già prontamente aggiornate ma il nuovo marchio entrerà in pieno vigore con la prossima stagione automobilistica.
Il team
Il lavoro è stato supervisionato da Ellie Norman, che si è unita alla Formula 1 nel mese di agosto come Direttore marketing. Un’altro esempio di “direzione rosa” ad impatto globale che rappresenta il cambiamento più significativo per questo sport, fin dalla sua acquisizione da parte di Liberty Media, nel gennaio di quest’anno. Liberty ha già portato una serie di cambiamenti che fanno parte di una piano marketing finalizzato ad attrarre nuovo pubblico, più giovane, da aggiungere al target dei più appassionati.
La nuova identità è considerata come il prossimo passo nella trasformazione in atto della Formula 1, con l’obbiettivo di enfatizzare l’aspetto più eccitante di questa competizione internazionale, la velocità. Lo sviluppo del marchio e della nuova identity è stato affidato ad un team di progettisti guidato da Richard Turley, già direttore operativo per la W+R, finora pressoché sconosciuto ai molti ma con importanti progetti all’attivo per MTV, Bloomberg Businessweek e The Guardian.
“The impetus has been to really make it more fan-focused, to understand that that is the heart and soul and future of the sport…” – Richard Turley –
Al team di sviluppo della nuova identity si aggiunge anche il giovane Marc Rouault a cui è stato affidato il compito di disegnare delle nuove font istituzionali per il progetto.
Il concept
Il progetto è partito con una campagna di ricerca approfondita, che ha chiesto il parere di numerosi appassionati di F1 di tutto il mondo. Turley dice che i risultati hanno rivelato che molti sentivano come se i giorni di gloria di questo sport erano ormai andati. C’era anche la sensazione che l’aspetto ingegneristico della F1 avesse da tempo eclissato l’aspetto umano, mettendo in secondo piano le storie e le caratteristiche umane e professionali dei piloti.
“Seeing that research [and] how people talked and thought about the sport enabled us to write a brief for ourselves in terms of the design and media around it. […] The strategy all came out of that intensive fan-focused. That was the starting point, then we could write a brief in and around what the identity needed to do.” – Richard Turley –
Questo è stato il punto di partenza per lo sviluppo del brief della nuova identità visiva. Lo stesso Turley dichiara che per lo sviluppo del concept è stata di rilevante importanza l’influenza subita delle opere optical-art, del pittore e designer italiano Franco Grignani (Pieve Porto Morone, 1908 – Milano, 1999). Le sue opere sono state esibite proprio quest’anno a Londra, in due appuntamenti, una mostra al M&L Fine Art (fino al 28 luglio) ed una all’Estorick Collection (dal 15 luglio al 10 settembre) a cura di Marco Meneguzzo.

Il marchio
Sono state redatte diverse alternative del marchio (Che adesso fanno parte di un libretto interno con tutte le prove e le varianti), ma il marchio finale è risultato il più favorito durante tutto il processo. Tre forme semplici che formano un ‘F’ e un ‘1’, che evocano sia la velocità che le curve delle piste, con uno stile futuristico ma con evidenti richiami retrò. Il marchio si costruisce anche sull’idea che la Formula 1 è piena di marchi, “è lo sport dei logos”, come afferma Turley. Per questo, è stato necessario lo sviluppo di un marchio che potesse comunque difendersi da questa “orgia di marchi” ma che allo stesso tempo non togliesse focus agli sponsor, che sono le colonne portanti di questa competizione sportiva. A partire dalla soluzione finale sono state sviluppate diverse versioni cromatiche e grafiche.
I font istituzionali
Ad affiancare il nuovo marchio, ci sono una serie di typeface nuove di zecca. I nuovi caratteri sono stati disegnati da Marc Rouault, un giovane designer francese il cui portfoglio aveva impressionato Turley e il team di progettazione. Una “font titolo”, F1 Regular, è affiancata da due font di visualizzazione, F1 Turbo e F1 Torque. I caratteri sviluppati hanno una chiara somiglianza con le font futuristiche degli anni ottanta e novanta.
Conclusioni
Spesso per comprendere le scelte di un’operazione di rebrand come quella operata da Formula1 bisogna comprendere le motivazioni che hanno spinto a quel cambiamento. Sicuramente, il nuovo marchio ha alle spalle un ampio studio ed un’ampia ricerca ma lascio a voi il giudizio finale. A parlarci della sua efficacia sarà il tempo, certamente bisogna contestualizzare questo lavoro progettuale in un, ben più ampio, lavoro di marketing. Se siete curiosi di comprendere come e perché è importante progettare un marchio efficace vi consiglio di leggere questo articolo.
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