Segni di taglio, crocini e abbondanze: Quando e come usarli

Le sempre più numerose e moderne tecniche di stampa danno la possibilità di realizzare artefatti un tempo impensabili. Questo, unito all’egemonia della progettazione grafica ed editoriale digitale, può d’altra parte creare confusione e provocare qualche errore nella produzione dei file di stampa.

Un argomento che spesso mi sono trovato a discutere con colleghi e stampatori è quello relativo alle indicazioni di stampa, ovvero quei simboli e convenzioni che possono essere inseriti nel file esecutivo di stampa per facilitare o permettere una stampa corretta e precisa.

Differenza tra crocini e e segni di taglio

Tra le principali indicazioni convenzionali (non gli unici) che possono essere inseriti, ci sono i crocini di registro e i segni di taglio, che possono essere inseriti manualmente in fase di pre-stampa o in digitale nei file esecutivi di stampa attraverso i moderni software di impaginazione e grafica. Andiamo ad analizzarli uno per uno per capire a cosa servono.

Crocini di registro

I crocini di registro sono dei simboli convenzionali utilizzati nelle pellicole di stampa, della stampa tipografica, per il corretto allineamento dei vari “negativi” che corrispondono ad ogni colore che andrà a comporre l’immagine. Lo scopo è quello di evitare il così detto “fuori registro”. Si tratta di una croce sovrapposta a due circonferenze, una piena più piccola e l’altra più grande. In pratica la tipica forma di un mirino.

Secondo una convenzione standard, il crocino viene posizionato al centro dei quattro lati del documento a una distanza di circa 7-9 mm dal margine. Ne deriva, ovviamente, che per poter inserire questo tipo di simboli il documento esecutivo di stampa deve essere più grande delle dimensioni reali del prodotto grafico finito. Non temete però, perché in fase di stampa, le macchine di stampa sono in grado di riconoscere automaticamente la presenza dei crocini attraverso dei laser o sistemi ottici.

Segni di taglio

I segni di taglio, chiamati spesso (erroneamente) crocini di taglio, sono invece delle line che vengono posizionati ai quattro angoli del documento a una distanza di circa 2–3 mm dal margine, in bordo da formare un angolo di 90° . Anche in questo caso si necessiterà di un file più grande.

Questi segni servono a definire i quattro la linea di taglio corretta, in modo da evitare delle smarginature, per questo spesso vengono chiamati “rifili“. Anche in questo caso le macchine di taglio sono in grado di riconoscere questi segni attraverso sistemi ottici.

Le abbondanze

Che ruolo hanno le abbondanze in tutto questo? Beh, in merito ai crocini di registro nessuno, relativamente al taglio possono rivelarsi fondamentali. Il taglio accennato prima, nelle macchine di taglio, infatti non è sempre preciso e a volte può avere un range di imperfezione tra lo 0,5 e i 5mm (Dipende dal supporto grafico, dal tipo di stampa, dalle macchine e altri fattori).

Quando quindi, nel vostro file grafico, ci sono elementi che toccano il margine (ad esempio fondi colorati che vanno a margine, foto o illustrazioni che vanno oltre i margini) per non rischiare di avere un fastidioso filetto bianco, dato dal taglio imperfetto, si aggiunge un “area di sicurezza” esterna ai margini reali del file chiamata appunto abbondanza.

Lo standard prevede circa 3mm ma può variare in base alle necessità del tipografo o dimensione del supporto grafico. Questo ci porta ad una considerazione: Per evitare che si vedano i segni di taglio è opportuno che questi siano esterni alle abbondanze.

Conclusione: Quando inserire abbondanze e segni di stampa?

Relativamente ai crocini di registro, l’avvento della stampa digitale li ha fatti diventare obsoleti ma ci sono ancora tipografie che li richiedono. In merito ai segni di taglio e andrebbero sempre utilizzati insieme alle abbondanze, quando ci sono elementi a margine ma anche in questo caso ogni tipografia/stamperia ha le sue specifiche.

La cosa più corretta da fare è contattare la tipografica o chiedere al cliente di farsi dare le così dette specifiche di stampa dal suo fornitore, ovvero tutte quelle informazioni che ci servono per generare correttamente un file di stampa conforme alle necessità. Alcuni tipografi, quelli più organizzati hanno una serie di documenti con le istruzioni necessaire per esportare un file di stampa idoneo, quindi prima di consegnare l’esecutivo assicuratevi di avere tutte le informazioni necessarie.

Autore dell'articolo: Roberto Maiolino

Formazione professionale da graphic designer, lavoro nel settore nel marketing tradizionale e digitale. Una figura unica per la grafica, la comunicazione e l’advertising. Da anni lavoro per le aziende sul territorio nazionale e per le agenzie di comunicazione del Trentino-Alto Adige. www.robertomaiolino.it

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