Nel nostro mondo sempre più frenetico, il multitasking è diventato un’abitudine diffusa tra molti di noi, spinti dalla speranza di aumentare la produttività. Il desiderio di ottimizzare il tempo ha reso il multitasking allettante. Tuttavia, la scienza ci ha dimostrato che il multitasking non è il modo migliore per migliorare la qualità del lavoro. L’ottimizzazione del tempo richiede di concentrarsi su una singola attività per massimizzare le energie e ridurre lo stress.
Alcuni sono perfino convinti che lavorare in modalità multi-task sia addirittura più efficiente o che denoti un a qualche capacità lavorativa superiore. L’unica cosa che evidenzia una persona che lavora in multitasking è la sua assoluta incapacità di organizzare il proprio lavoro e se riesce a fare tanto lavorando così non ha idea di quanto di più potrebbe fare lavorando in maniera corretta.
Sei uno di loro o conosci uno di loro? Continua a leggere
Indice rapido
Cos’è il multitasking
Il multitasking è la pratica di svolgere più attività contemporaneamente o rapidamente alternandosi tra di esse. Spesso associato a una riduzione dell’efficienza, poiché il cervello deve riorientarsi tra le attività, portando a errori e a una diminuzione della qualità del lavoro.
Pensiamo di poter scrivere un’email mentre parliamo con qualcuno, ma in realtà, ciò che otteniamo è una comunicazione di bassa qualità in entrambi i casi. Quando passiamo da un compito all’altro, la nostra mente deve riorientarsi, il che porta a una riduzione della qualità del lavoro.
La scienza lo dimostra
La scienza e numerosi studi hanno dimostrato che il multitasking è un mito che ci fa perdere tempo invece di guadagnarne. Ci sono almeno sei studi rilevanti che confermano che bisogna subito abbandonare questa pratica per migliorare la propria produttività.
- Studi sulla perdita di tempo: Ricerca condotta da David Meyer e suoi colleghi presso l’Università del Michigan.
- Studio sul multitasking e l’errore umano: Un articolo pubblicato su “Psychological Science” nel 2001, intitolato “Multitasking: A Milder Perspective,” ha esaminato come il multitasking possa portare a un aumento degli errori e ha evidenziato che il nostro cervello non è effettivamente predisposto per gestire molteplici compiti contemporaneamente.
- Studi sul multitasking e il cervello: Ricerche di neuroscienziati come Earl Miller, professore di neuroscienze presso il MIT, hanno evidenziato che il cervello umano non è progettato per gestire più attività complesse simultaneamente.
- Studi sulla qualità del lavoro: Uno studio pubblicato su “The Journal of Experimental Psychology: Human Perception and Performance” ha scoperto che il multitasking può portare a una diminuzione della qualità della scrittura.
- Studi sull’effetto del multitasking sullo stress: La ricerca ha dimostrato che il multitasking può aumentare i livelli di stress. Un esempio è uno studio condotto da Bryan Clayton, psicologo dell’Università del Missouri, che ha esaminato come il multitasking possa aumentare i livelli di stress percepiti.
Multitasking e il Mito della Produttività
Negli ultimi anni, diversi studi condotti da neuroscienziati e psicologi cognitivi hanno sfatato il mito del multitasking come strumento per aumentare la produttività. Al contrario, il multitasking può farci perdere dal 20% al 40% del nostro tempo.
La ragione è semplice: non siamo in grado di concentrarci appieno su più attività contemporaneamente.
La famosa ricerca condotta da David Meyer e suoi colleghi presso l’Università del Michigan, ha dimostrato, ad esempio, che il multitasking può causare una perdita di tempo significativa. Gli studi di Meyer hanno evidenziato che il passaggio da un compito all’altro richiede tempo e risorse cognitive, riducendo l’efficienza complessiva.
Sintomi e cure
Il multitasking, è un vero e proprio disturbo e come tale va trattato in maniera terapeutica. Esso ci rende più inclini a commettere errori poiché suddivide la nostra attenzione e le nostre energie tra diverse attività. La tua mente è divisa e meno efficiente, inoltre, può aumentare i livelli di stress poiché ci fa sentire sopraffatti e stanchi. Vediamo quindi i sintomi:
Individuare la Tendenza al Multitasking
Riconoscere se sei affetto da multitasking può essere complicato, ma ci sono segnali chiave da considerare:
- Avere molte schede o documenti aperti sul tuo computer.
- Multitasking su attività indesiderate per evitare il “dolore” del compito principale.
- Interruzioni frequenti mentre lavori.
- Ti segnalano frequentemente errori e correzioni da fare
- Hai la percezione di essere mediamente più veloce nel fare le cose rispetto alla media
Conclusione: Come Interrompere il Multitasking
Abbiamo, quindi, la prova empirica e scientifica che dedicare tutta la nostra attenzione a un compito ci consente di raggiungere lo stato di flusso, in cui ci sentiamo più soddisfatti e capaci. Faremo, quindi ogni singola cosa, più velocemente e meglio. La focalizzazione su una singola attività, infatti, ci consente di concentrare tutte le nostre energie su di essa, migliorando la qualità del lavoro e riducendo lo stress.
Ma come fare ad interrompere questa malsana pratica? Ecco alcuni suggerimenti per smettere di multitasking:
- Chunking: Organizza la tua giornata in blocchi di tempo dedicati a specifiche attività.
- Timeboxing: Imposta limiti di tempo per ciascuna attività.
- Gestione delle Interruzioni: Registra le interruzioni e cerca di ridurle educatamente.
- Single-tasking: Impara a concentrarti su un compito alla volta.
- Silenzia le Notifiche: Disattiva le notifiche per evitare distrazioni.
- Focalizzazione sul Presente: Concentrati sul compito attuale e riconosci il momento presente.
È un cambiamento che richiede pratica, ma i benefici ne varranno sicuramente la pena.